In Etiopia il 14,9% della popolazione ha la fedina penale sporca e il 4,2% sono donne. Ogni giorno il governo etiope spende per la loro alimentazione e assistenza sanitaria soltanto nove birrs (0,43$) e pochissime attenzioni. Con questo 4,2% abitano anche circa 500 bambini, costretti a seguire le loro madri dietro le sbarre, senza un adeguato accesso a istruzione, servizi sanitari o strutture dove poter semplicemente giocare. Piccoli furti, violenza, debiti non pagati sono i crimini più frequenti commessi dalle 34 prigioniere di Adwa.
Azieb ha 19 anni ed è incinta di otto mesi. Deve scontare un anno e otto mesi per aver rubato un cellulare, partorirà qui. Georgis Z/Michael ha picchiato un uomo e dovrà stare in carcere per i prossimi due anni con la figlia di 5 anni Desinet G/Meskel. Desinet ha problemi cardiaci ma non riceve cure, né va a scuola. Anche Elfnesh Agos ha picchiato un uomo. Le restano da scontare quattro mesi, ma nel frattempo suo figlio di 6 anni non ha potuto iniziato a frequentare la scuola elementare.
Quelli che vivono dalla parte giusta delle sbarre potrebbero dirsi più fortunati, ma Kubrom, 12 anni, e la sorella Meherawit di 7 si sono trovati a vivere allo sbando dopo l’arresto della madre. Kubrom ha lasciato la scuola per occuparsi della sorella, che ha iniziato a frequentare uomini più grandi, destando le preoccupazioni del fratello. Alem Berhe, la madre dei due bambini, è stata da poco assolta dalle accuse di traffico di minori e si è ripotuta congiungere ai figli, ma sono poche quella a cui tocca la sua sorte.