Port Sudan sorge sulle coste del Mar Rosso con alle spalle il deserto, una zona arida dove la povertà avanza lenta e inesorabile, come la sabbia portata dal vento rovente del deserto.
La moneta sudanese continua a perdere valore rispetto al dollaro e per questo motivo, da sei mesi a questa parte, il costo della vita è triplicato.
Le aree che circondano il Centro Pediatrico non offrono acqua, possibilità di coltivazioni, servizi igienici e sanitari. Conseguenza di tutto questo è la malnutrizione, piaga africana per eccellenza che qui ha trovato le condizioni migliori per insediarsi. Per concludere, non nel migliore dei modi, i servizi sanitari alle madri non esistono e quelli sanitari in generale sono a pagamento.
In questo angolo di mondo, a quattro ore di volo dall’Europa sorge il Centro Pediatrico di Emergency dove si curano bambini fino ai 14 anni affetti da critiche condizioni sanitarie. Al giorno si effettuano un centinaio di visite ambulatoriali e i pazienti critici instabili vengono ricoverati.
Per raggiungere questi numeri c’è bisogno del lavoro di tutti.
A Port Sudan collaborano tra loro 5 internazionali e 120 locali tra Dottori (7), Infermieri (22), Health Promoter (6), tecnici di laboratorio, farmacisti, cleaner, maintanance e logistica.
In questo “piccolo” ospedale con 18 posti letto tutti si sentono parte di una grande famiglia, ci si aiuta e conforta e quando serve, si organizzano collette in denaro per chi passa un periodo di difficoltà.
Le principali patologie che si riscontrano sono la malnutrizione, con problemi che ne derivano, e anemia falciforme.
Il personale locale è preparato a gestire ogni tipo di problematiche e questo risultato si è raggiunto grazie alla FORMAZIONE.
Per la selezione delle figure professionali, in primis il Medical Cordinator esegue un test scritto e un’intervista per verificare che il candidato abbia le basi mediche del settore. Prevalentemente si preferisce l’assunzione di ragazzi locali neolaureati, in modo da poterli poi formare come meglio si crede. La maggior parte delle volte, quando arrivano da ospedali pubblici hanno poche nozioni nella gestione della sterilità.
La Formazione all’interno dell’ospedale avviene principalmente lavorando fianco a fianco con il personale internazionale e con il Team Leader locale, che fa da referente per gli infermieri.
Sono previsti inoltre corsi di inglese e briefing mensili per tutti i reparti.
In momenti di emergenza specifici vengono effettuate anche lezioni mirate su patologie come HIV e Colera, in modo che tutto il personale sappia come comportarsi.
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L’ospedale Emergency di Port Sudan offre anche un servizio di training all’interno dell’ospedale pediatrico pubblico. Il corso di formazione prevede che un Team Leader Locale a rotazione, una volta a settimana si rechi sul posto di lavoro e offra lezioni, partendo dal TRIAGE per poi proseguire verso settori infermieristici specifici. Il tutto si conclude con uno stage all’ interno dell’ospedale Emergency con tanto di rilascio di attestato di partecipazione
Lo Stage è previsto anche per gli studenti dell’Academy of Heath Sciences.
Queste attività formative sono possibili grazie al costante lavoro del personale internazionale di Emergency che all’ interno dell’ospedale di Port Sudan è così composto:
-Due infermiere pediatriche con contratto di missione di 6 mesi rinnovabile.
-Un Medical Cordinator con un contratto di missione di 2 anni.
-Un pediatra con un contatto di missione che va dai 3 ai 6 mesi, in base alla sua disponibilità lavorativa.
-Un logista che si occupa sia della parte amministrativa che di quella tecnica, formando anche manutentori ed elettricisti.
-Un Medical Cordinator con un contratto di missione di 2 anni.
-Un pediatra con un contatto di missione che va dai 3 ai 6 mesi, in base alla sua disponibilità lavorativa.
-Un logista che si occupa sia della parte amministrativa che di quella tecnica, formando anche manutentori ed elettricisti.
Port Sudan è una piccola “azienda” in tutto e per tutto dalla quale traspare l’amore per gli altri e per il proprio mestiere, basti pensare che tutti gli infermieri e i medici locali fanno il doppio lavoro prestando servizio anche presso l’ospedale pubblico.